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2.0 MOSTRE
ATLANTE STORICO DELLA CITTA' DI TERAMO 
cliente  CITTA' DI TERAMO - ASSESSORATO ALLA CULTURA
anno  2008

ATLANTE STORICO DELLA CITTÀ DI TERAMO
Repertorio di vedute, incisioni, planimetrie, dipinti, immagini fotografiche
da Jacobello del Fiore alle prime fotografie aeree (secoli XV-XX)

Nessun altro apparato documentario per quanto ricco di informazioni può, con altrettanta formidabile congruenza funzionale, restituire la fisionomia mutante di una antica città, quanto il corredo delle immagini storiche che la riguardano.

L’Atlante raccoglie immagini storiche raffiguranti la città di Teramo, dalla veduta dipinta agli inizi del ’400 da Jacobello del Fiore fino alle prime foto aeree scattate nell’autunno del 1926 e pubblicate dalla rivista del Comune nel 1934.

Si tratta di una sequenza, cronologicamente ordinata, dei più significativi documenti visivi conosciuti, immagini dalle tipologie molto differenziate, realizzate nel corso dei secoli per gli scopi più diversi: per devozione religiosa, per usi militari, per fini giuridico-amministrativi, per studio e documentazione o, semplicemente, per amore della propria città.

Un corpus documentario di inestimabile valore - con pezzi rarissmi e in certi casi mai pubblicati fino a oggi - per la prima volta organicamente riunito insieme in una vera e propria rassegna storica del ‘disegno’ della città dal Quattrocento ai primi decenni del Novecento.

Dopo la Teramo di Jacobello e la serie di incisioni della “Teramo città regia”, pubblicate in numerose varianti tra fine ’500 e inizio ’700, si incontra l’ampia iconografia di San Berardo, raffigurato in atto di offerta della città alla protezione divina o nel compimento del “miracolo” attribuito al Santo e alla Vergine Maria che avrebbero messo in fuga l’esercito degli Acquaviva che nel 1521 assediava la città per conquistarla.

Le veduta eseguita, si direbbe “dal vero”, da Cassiano da Silva, per l’opera del Pacichelli (1703) mostra nella sua interezza la cinta muraria vista dal colle San Venanzio, con la porta di San Giorgio, la porta Romana, le importanti emergenze dentro le mura – come il Duomo, la casa turrita dei Pellicciante, la chiesa e convento dei Cappuccini – e fuori le mura – come le cappelle del Riparo e della Madonna degli Angeli.

A questo straordinario panorama fanno seguito altre importanti immagini, realizzate tra Sette e Ottocento, che ci consentono di scoprire una sorprendente veduta della piazza “delli Bovi” (l’attuale piazza Martiri) così come appariva al tempo del Vescovo De Rossi, con la scalinata e l’ingresso in Duomo dal lato di ponente, la cappella di San Rocco e tanti particolari altrimenti sconosciuti.

La prima metà del secolo XIX è contrassegnato da una serie di “piante militari”, che sono anche le prime “piante” conosciute di Teramo, disegnate a partire dal 1807 circa dai “borbonici” Zampi, Betti, Lahalle, e dal piemontese de Muller (1860), che si incontrano con le piante disegnate per scopi civili da Carlo Forti, Nicola Mezucelli, Errico Badia, Genuino Tomassini, Ernesto Narcisi che mostrano le trasformazioni urbane di questi anni cruciali.

In questi stessi anni si producono alcuni pregevoli panorami come quello della “Teramo capitale” vista dal Pennino, con il cimitero nuovo e il ponte a catena, disegnata (forse da Mancini) e incisa (forse da Wentzel) per l’Atlantino di Bifezzi (1837 ca.), o, come le suggestive soprapporte che Giuseppe Mancini dipinse per le case Ciotti e Savini, mentre sono le vedute di Gianfrancesco Nardi (1860-1867) a mostrare le prime fotografie di strade e piazze della Teramo postunitaria.

Momento fondamentale nella ricostruzione dell’immagine storica di Teramo è rappresentato dalle mappe del Catasto urbano del 1875 dalle quali derivano in qualche modo anche le successive “piante” disegnate nel 1888 in occasione dell’Esposizione provinciale operaia, evento memorabile che fu per la città e l’intera provincia occasione di riflessione sulla propria identità culturale. Non a caso in quell’occasione si pubblicò la prima Guida storica e illustrata di Teramo, curata da Giacinto Pannella con l’iconografia di Gianfrancesco Nardi.

Del 1889 è la pubblicazione dei “Monumenti artistici” di Vincenzo Bindi, un imponente studio sull’arte abruzzese con ricchissimo apparato iconografico riguardante l’intera regione che dedica a Teramo i lavori raffinatissimi di Gonsalvo Carelli e Gennaro Della Monica, qui affiancati alle vedute splendide di Salvatore Di Giuseppe e di Norberto Sagaria.

Agli studi di Bindi seguono quelli di Francesco Savini che, nel 1907, commissionò all’artista Ernesto Aurini la ben nota indagine fotografica sulla Teramo medievale, pubblicata in oltre sessanta tavole fototipiche.

Altri fotografi, per professione o per semplice passione, lavorarono sul capoluogo aprutino a formare un corpus documentario ancora oggi solo in minima parte noto ed esplorato: ci riferiamo soprattutto al lavoro di Alberto Forcellese, Giambattista Appignani e Gabriele Marramà i cui scatti preziosi vengono qui esposti grazie alla generosa disponibilità delle famiglie che da tanti anni le custodiscono.

Si vuole stabilire inoltre un collegamento ideale con il progetto “Teramo d’altri tempi” curato nel 2006 da Berardo Di Giacomo la cui raccolta di cartoline d’epoca costituisce parte integrante della presente indagine. A partire almeno dal 1898 infatti numerosi fotografi ed editori hanno pubblicato importanti serie di cartoline grazie alle quali la città di Teramo è stata documentata e rappresentata sotto molteplici aspetti.

La mostra, che cita qui gli studi e le immagini di Ignazio Carlo Gavini (Storia dell’Architettura in Abruzzo), di Salvatore Rubini e di Pietro Lagalla (Teramo romana, medievale e moderna) si avvia alla conclusione richiamando la rivista “Teramo”, il mensile del Comune, che fu la prima vera “rivista fotografica” cittadina, grazie alla quale furono pubblicate le prime foto aeree scattate dal nostro cielo, foto di eccezionale interesse che mostrano tanti particolari di una Teramo assolutamente inedita che senza quei voli mai avremmo potuto scoprire.

Si avverte infine che ciascuna immagine è corredata in mostra da didascalie brevi mentre la schedatura completa, con lettura approfondita delle immagini e bibliografia di riferimento, viene proposta all’interno del Libro Catalogo, di prossima pubblicazione.

Progetto e realizzazione: Ricerche&Redazioni, Teramo
Coordinamento editoriale: Giacinto Damiani
Ricerca iconografica e testi: Fausto Eugeni
Grafica e cura fotografica: Barbara Marramà

Riprese fotografiche: Gianluca Pisciaroli
Si ringraziano Gino Di Paolo per le fotografie ai pannelli n. 1, 5, 13
e Luigi Franchi per le fotografie ai pannelli 11 e 12

Coordinamento amministrativo: Furio Cugnini, Dirigente Cultura Comune di Teramo
Comunicazione: Enzo Gramenzi, URP Comune di Teramo

Il progetto dell’Atlante Storico è dedicato alla memoria dell’amico Berardo Di Giacomo