Giustizia sociale, diritti umani e sviluppo sostenibile, sono tre parole chiave che mai come ora risultano al crocevia concettuale di molti problemi del nostro tempo, e quindi strettamente correlate tra loro. Ognuna di esse si diffrange in molteplici vettori della ricerca, coinvolgendo in maniera multidisciplinare, interdisciplinare e transdisciplinare, le varie anime delle scienze politiche, geneticamente ispirate ad una visione di complessità. Una triangolazione tematica che ha stimolato la riflessione su teorie, problemi e strumenti ermeneutici per affrontare interrogativi nodali: come è possibile concretizzare una complementarità tra diritti e doveri senza arenarsi nel vicolo cieco della retorica e della vuota proliferazione dei primi senza l’affermazione dei secondi? Quale giustizia oggi è in grado di riequilibrare bisogni sociali di equità, imparzialità, promozione della vita e della persona, nel riconoscimento delle differenze e nel rispetto delle identità? I principi e le politiche di sostenibilità su quali presupposti normativi poggiano? E con quali strumenti e strategie è possibile passare dalle idee, alle progettualità e alle politiche pubbliche di buone prassi? Quali mutamenti e criticità epocali interrogano più pressantemente la cultura, la ricerca scientifica, nonché la politica e le istituzioni, per un rinnovamento della governance e delle amministrazioni pubbliche e private? Queste e molte altre questioni di fondo sono state al centro della IX Conferenza del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Teramo, animando un dibattito ricco di prospettive ermeneutiche e di feconde sollecitazioni dialettiche, di cui questo volume è testimonianza. |