Dalla premessa dell'autrice Renata Ronchi: «Con questo lavoro, concludo le opere dedicate ai miei antenati ricordando sempre con gratitudine l’incoraggiamento ricevuto dal critico d’arte professor Nerio Rosa, che, nonostante la sua salute cagionevole, quando mi restituì la stesura di questo ultimo mio manoscritto, lo accompagnò con un messaggio che non dimenticherò mai: “Il concetto di Memoria storica è questo: studiare il passato e conservarlo nella sua autonoma autenticità. Memoria che recupera una realtà da reinserire in un contesto contemporaneo da aprire anche verso il futuro. Mi sono reso conto della presenza nel suo testo di aperture postmoderne, magari inconsce, ma utilissime nel prosieguo di un rapporto culturale con i giovani di oggi. Libri come quelli che lei scrive ci permettono di tramandare la nostra storia ai posteri”. L’incoraggiamento del professore e quanto auspicato dall’insigne latinista Giovanni Mezucelli che alla notizia della morte di Pietro Rosati, in una lettera inviata ai famigliari il 24 marzo del 1916, lo definiva “un grande latinista pensatore, compositore di versi latini d’una facilità essenziale, uomo morale la cui figura, rara ai tempi che corrono, è necessario sia meglio nota ai presenti e non ignorata da chi verrà…”, mi hanno dato la spinta definitiva a realizzare questo lavoro.»
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