Bellissima raccolta di poesie di Giorgio De Berardinis e Laura De Berardinis. Giorgio e Laura, padre e figlia, negli anni scrivono poesie. Parlano ogni tanto la mattina, davanti a un caffè e quando sono soli. Si osservano per lo più a distanza e non cedono all’indulgenza né all’ipocrisia, circa i rispettivi punti di vista e il loro “fare”, senza per questo scadere nella trappola del reciproco giudizio. È il loro patto e in virtù di ciò “si fidano” l’uno dell’altra.
Per Giorgio la poesia si rivela quale strumento per assaporare un attimo di felicità e trangugiarla in senso baudeleriano. Laura, invece, vive la poesia come lacerazione di una memoria bergsoniana stratificata che sembra sovrastarla, da cui con determinazione e delirio semi-onirico non fugge finché non la domina ricongiungendosi alla realtà, attraverso la chiarezza interiore.
Matrioska in viaggio rappresenta per entrambi il punto di contatto per uscire dal ruolo standard “padre-figlia”, al fine di misurarsi insieme con un oggetto – la matrioska – che cambia di dimensione, si svita, è colorata, sembra vuota e al contempo soggiace a un ordine e a delle regole.
La matrioska è il souvenir di un viaggio nel freddo che ciascuno dei due compie autonomamente e secondo una propria personalità, il cui ricordo si posiziona “diversamente” nei cassetti della mente. L’essenza di cui sono alla ricerca è “il nocciolo” grande, forse, come un’oliva. Componendo, allineando e mischiando tutto da capo lo cercano in maniera differente e in questo loro “fare” si confrontano. Finché non lo troveranno, dicono che continueranno a scrivere. Le immagini di copertina e interne sono di Gino Gentile.
|