Nel suo bellissimo libro, Lorenza Moroni " racconta la vita e l'alpinismo dell'amico Stefano Zavka a 10 anni dalla sua ultima salita. Stefano, diventato nel 2004 la prima Guida Alpina dell’Umbria, raggiunge la vetta al K2 il 20 luglio 2007, e scompare tragicamente nelle ore immediatamente successive. E' la storia di una amicizia vera vissuta in "tanti anni lungo strani ed entusiasmanti vagabondaggi verticali"...
Dalla quarta di copertina del volume, due pensieri di Lorenza:
“Il ragazzo che ricordo non è il primo scalatore solitario della temibile Farfalla sul Gran Sasso, non è l’elegante e fortissimo alpinista del Centro-Sud che ha stupito con le sue ascensioni di misto estremo sul Monte Bianco… Il ragazzo che io ricordo è l’amico che mi ha accompagnata per tanti anni lungo strani ed entusiasmanti vagabondaggi verticali, che aveva fatto dell’altruismo una pratica di vita”.
“Tu non sei più qui. O almeno, non ci sei fisicamente. Disperso sul K2! Chi lo avrebbe mai detto, amico mio? Non so se ho realizzato. Credo di no. Per capire sono venuta qui, sui Monti Sibillini. Tu lo sai, è la mia casa, era la tua casa; questo è il luogo che di solito raccoglie le nostre ansie, la nostra stanchezza, le frustrazioni e, come per magia, trasforma questi sentimenti negativi in forza, energia, gioia e libertà”. Il volume esce per la collana Duemilanovecentododici diretta da Stefano Ardito.
L’Autrice Lorenza Moroni Lorenza Moroni vive e lavora come insegnante di Lettere a San Gemini, in Umbria. Fin da bambina frequenta e ama la montagna, impegnandosi nello studio e nella difesa dell’ambiente naturale e antropico dell’Appennino. Coltiva la passione della scrittura. Questo è il suo primo libro.
Su Stefano Zavka Stefano Zavka, diventato nel 2004 la prima Guida Alpina dell’Umbria, raggiunge la vetta al K2 il 20 luglio 2007, e scompare tragicamente nelle ore immediatamente successive. Nato a Terni il 24 giugno 1972, Stefano dedica la sua vita alla montagna. Scopre l’arrampicata a 17 anni, grazie a un corso organizzato dal CAI di Terni. Da questo momento si dedica a tempo pieno all’alpinismo, vissuto in ogni sua forma, su roccia e su ghiaccio, allo scialpinismo, al torrentismo-canyoning, all’arrampicata sportiva (con difficoltà fino al 7b+), alla mountain-bike. La sua ascensione più nota è la prima solitaria delle vie “Il Nagual e la Farfalla” e “Il Doponagual”, sul Paretone del Corno Grande del Gran Sasso. Completano il suo palmarès su roccia la seconda solitaria di “Cavalcare la tigre” al Corno Piccolo, e le ascensioni in cordata di decine di grandi classiche delle Alpi come “Voyage selon Gulliver” al Grand Capucin, la cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey, le vie “Tempi moderni”, “Vinatzer-Stenico”, “Gogna” e “Messner” sulla Sud della Marmolada, la via “Comici” sulla parete Nord della Cima Grande di Lavaredo, la via “Cassin” sulla Nord della Cima Ovest, la “Cassin” alla Torre Trieste. Su ghiaccio e misto, oltre alle spedizioni “K2 2004-50 anni dopo” e “K2 Freedom 2007”, meritano una segnalazione l’“Hypercouloir” del Brouillard e la solitaria della “Cresta integrale dell’Innominata” sul Monte Bianco, il “Supercouloir”, la “Modica-Noury” e la “Gabarrou-Albinoni” sul Mont Blanc du Tacul, e le solitarie delle pareti Nord del Gran Paradiso, del Ciarforon e del Lyskamm. Stefano ha compiuto in invernale numerose vie impegnative anche sulle montagne di casa, Sibillini e Gran Sasso.
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