Nel secondo romanzo di Dino Di Timoteo per Ricerche&Redazioni, una storia ambientata a metà nella Teramo di oggi e in quella della Seconda guerra mondiale, dove sentimenti e emozioni di susseguono con ritmo incalzante... Dopo l'opera di esordio del 2015, Freddo come il cuore, l'autore torna a raccontare la sua gente, i suoi luoghi, con lo stile personalissimo che lo contraddistingue. Amori, intrighi, passioni, paure, con continui rimandi alle atmosfere e alla storia del secondo conflitto mondiale. Dalla quarta di copertina del volume: «Ma di gente strana in questa città ce n’è comunque, come se un’aria traboccante dalle inferriate aleggiasse nell’atmosfera, quasi a sigillare la conca che accoglie le abitazioni. E anch’io, dopo poco più di un anno di permanenza non mi sento più lo stesso, vuoi per l’ambiente, per la guerra, per il clima freddo e torrido secondo le stagioni o vuoi per gli enormi sacrifici che paiono insopportabili a cui questa popolazione è avvezza. Gente che sa essere forte e paziente come il Gran Sasso, calda e quiete come l’Adriatico, dura e fertile come la terra argillosa delle colline, illuminata e cupa come la notte, silenziosa e avvolgente come la neve, imprevedibile e dirompente come il terremoto. Teramo, la città dei pazzi come la chiamano nelle altre province, cuore dell’Abruzzo forte e gentile, a nord delle linee di difesa tedesche nell’Italia centrale.» L'illustrazione in copertina è di Serena Di Timoteo.
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