Una nuova edizione per gli scritti postumi di Lido Panzone sulle tradizioni abruzzesi, con un riferimento particolare alle antiche usanze dell’area vestina. Un ricco giacimento culturale di memorie identitarie della più genuina cultura popolare abruzzese, fatto di motti, proverbi, filastrocche, meteorologia popolare, divertimenti, passatempi di un tempo; e poi le cure e rimedi antichi ai più comuni malanni, le ricette della cucina povera contadina, i nomignoli, la grammatica e il dizionario della lingua paesana. Questo e tanto altro ancora in un volume che è divenuto, negli anni, un vero e proprio ‘dizionario’ del sapere popolare da custodire e tramandare alle future generazioni. Così Angelo Panzone, curatore del volume, in uno stralcio della sua presentazione al volume: "... L’idea di pubblicare una raccolta degli scritti di mio padre, intitolandola "Lu quadernùcce di lu Màstre", alla mia famiglia è venuta in mente quando, nel mettere in ordine le sue carte, abbiamo scoperto che tra i numerosi fogli di appunti manoscritti vi era anche un piccolo quaderno dalla copertina verde. Nel vedere questo quaderno, all’improvviso, è passata davanti ai miei occhi una scena proveniente dal passato: ho rivisto mio padre che dopo la cena, seduto davanti al focolare di casa, trascriveva proprio su quel quaderno degli appunti che aveva annotato durante la giornata su un foglio ripiegato quattro volte, a mò di taccuino, che portava sempre con sé nella tasca interna della giacca. Mentre le immagini di quel dolce ricordo d’infanzia svanivano, forte cresceva in me il desiderio di aprire quel quaderno, “lu quadernùcce di lu Màstre”. Sfogliando le pagine, rese un po’ ingiallite dal tempo, incantato dalla minuziosa descrizione degli argomenti, mi rendevo conto che la passione che mio padre nutriva per le tradizioni popolari era davvero travolgente e soprattutto che l’attaccamento alla sua terra era proprio smisurato..." In copertina, un'opera del professor Michele Notturno.
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