La pubblicazione di Cecilia Paolini, realizzata in collaborazione con la Fondazione Venanzo Crocetti, ricostruisce l’intero catalogo delle opere che Venanzo Crocetti eseguì a Roma e per Roma, tramite un doppio binario di studio: la ricostruzione storica, attraverso l’analisi delle fonti e dei documenti dell’epoca, e l’analisi stilistica, grazie a un percorso di confronto con l’evoluzione del linguaggio artistico di Crocetti stesso e in parallelo con i grandi maestri di primo Novecento, quali Martini e Fortuny.
Il lavoro di ricerca è stato sistematico anche da un punto di vista documentaristico, ed è stato concepito con l’obiettivo di sistematizzare il patrimonio di fonti storiche legato alle committenze e alle richieste collezionistiche ricevute dal maestro.
Una catalogazione critica fondamentale per comprendere l’importanza dell’opera del maestro nella sua città di elezione, luogo nel quale Crocetti stabilì il proprio studio che egli stesso trasformò in museo negli ultimi anni della propria vita.
Cecilia Paolini, storico dell’arte, ha conseguito il titolo di dottorato presso l’Università “Sapienza” di Roma. I suoi interessi coinvolgono sia la pittura fiamminga moderna, per cui ha pubblicato una monografia sul rapporto tra Rubens e gli arciduchi delle Fiandre Meridionali, sia l’arte contemporanea. Per il Ministero dell’Interno ha curato le mostre collettive L’Aquila non si muove (Roma, Palazzo Ferdinando di Savoia, 2009) e Sfide e Speranze (Roma, Palazzo Ferdinando di Savoia - Torino, Palazzo della Regione Piemonte, 2010). Per la mostra Grande Napoli Arte (Napoli, Castel Nuovo, 2012) è stata curatore della sezione dei dipinti di XIX e XX secolo. Nel 2019 ha curato il catalogo delle opere di Claudio Bonichi della collezione di Alfredo Paglione esposte in prestito permanente presso il Museo Universitario “Gabriele d’Annunzio” di Chieti.