Il fotografo Armando Di Antonio dedica un libro alla sua città, Teramo. «Le foto contenute in questo volume rappresentano l’esito del mio sguardo sulla città e sulla sua trasformazione architettonica e urbanistica, un’esigenza personale che è andata crescendo nel corso degli anni in modo quasi inconscio. Ai miei occhi, l’evoluzione della città è avvenuta in modo disarmonico, senza continuità, senza un dialogo tra le forme del passato e quelle del presente. Le foto sono state realizzate tra l’inizio del 2016 e il 2020 ad eccezione di due fatte in epoca precedente. Ho voluto mettere in relazione elementi antichi e attuali, non in modo sistematico e razionale, ma seguendo la mia sensibilità. Ho fotografato cose che mi piacevano ma anche cose che non mi piacevano, e anche le cose che per me erano brutte, una volta trasformate in immagini, hanno assunto una loro dignità, sembrandomi belle. Probabilmente il mio legame con questa città ha avuto il sopravvento e ho visto il “bello” dove il “bello” non c’è.»
«Il lavoro fotografico di Armando Di Antonio sulla realtà teramana si deve considerare come un’ampia e personale riflessione per immagini sul territorio cittadino. (...) La ricerca fotografica di Armando Di Antonio si è concentrata sul dialogo tra la città antica e quella moderna: di entrambe, le fotografie proposte dall’autore (in bianco e nero, una scelta del tutto condivisibile per sottolineare meglio le differenze tra i segni del passato e quelli del presente) restituiscono gli aspetti più affascinanti e anche quelli più problematici. (...)» (Dalla Prefazione al volume di Gabriele D’Autilia) Il volume, di grande formato, è stampato su carta Fedrigoni Tatami Ivory, rilegato in brossura e cucito a filorefe. |