Altro lavoro fotografico di Paolo Di Giosia con la casa editrice Ricerche&Redazioni, questa volta dedicato alla Shoah: un lavoro che parte da lontano, più di dieci anni di affinamento, che approda a degli esiti di straordinaria sensibilità e originalità.
«Paolo di Giosia... La sua ricerca, iniziata ormai da qualche decennio, ha principalmente a che fare con la forma e con la luce.
Fra l’occhio e l’interpretazione del reale si frappone l’apparecchio fotografico, che in tal modo assume la funzione di interfaccia.
Rapide scorrono dinanzi ai nostri occhi di fruitori le immagini in bianco e nero. L’una diversa dall’altra.
In linea con un filone consistente dell’intera contemporaneità, dinanzi alle sue immagini si possono chiamare in causa i valori di energia, di riflessione, di forza: certo non il valore di bellezza, almeno in termini tradizionali.
Si tratta di una delle principali caratteristiche positive di questi scatti, che “non fanno presepe”, per impiegare le parole di Nunzio, un altro grande artista abruzzese.
Ve ne sono molte che trattano argomenti complessi, dolorosi o addirittura atroci. La Shoah. L’HIV. La povertà.
A un livello concettualmente diverso, non si vuole dire più elevato: la solitudine, l’abbandono, l’oblio.
Esattamente come l’Hokusai che si auto-descrisse nella postfazione del 1835, Paolo studia queste situazioni e queste realtà; le studia una per una, evitando così di appiattirle e di banalizzarle. Lasciando ad altri la pornografia dell’orrore...»
(Dalla prefazione di Paolo Coen)
Di formato 22x22, il volume si compone di 48 pagine su carta Fedrigoni Tatami Ivory stampate in monocromia deep black, copertina su carta Fedrigoni Sirio Color Vino stampata in monocromia Pantone over-serigraph, rilegato artigianalmente in brossura cucita a filo.