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Annunziata Scipione artista Naif

Maurizio Dall'acqua - Renzo Margonari - Antonello Rubini

Annunziata Scipione artista Naif

€ 25

ISBN 978-88-85431-10-2
Ricerche&Redazioni, 2018
24x22 cm | 132 pp | 560 g
Arte (3)

Un ambizioso progetto editoriale sull'artista naif Annunziata Scipione, con testi di Marzio Dall'Acqua, Renzo Margonari e Antonello Rubini. Annunziata Scipione è nata nel 1928 a Contrada Camerale di Tossicia, in Abruzzo, e vive nella vicina Azzinano. Casalinga e contadina, si dedica all’arte da autodidatta. Racconta Annunziata sulla sua infanzia: «Quando portavo fuori le pecore facevo con l’erba come dei cestini, a volte persino con i vimini, per passare il tempo. Sapevo fare tante cose. Facevo dei bei pupazzetti con la terra bagnata, delle pecorelle... Disegnavo sui muri della stalla, scarabocchiavo con il carbone, o su qualche foglietto... Signorine, cani, gatti… Io ci sono nata con questa passione...

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ISBN 978-88-85431-10-2
Ricerche&Redazioni, 2018
24x22 cm | 132 pp | 560 g
Arte (3)

Un ambizioso progetto editoriale sull'artista naif Annunziata Scipione, con testi di Marzio Dall'AcquaRenzo Margonari e Antonello Rubini.

Annunziata Scipione è nata nel 1928 a Contrada Camerale di Tossicia, in Abruzzo, e vive nella vicina Azzinano. Casalinga e contadina, si dedica all’arte da autodidatta.

Racconta Annunziata sulla sua infanzia:
«Quando portavo fuori le pecore facevo con l’erba come dei cestini, a volte persino con i vimini, per passare il tempo. Sapevo fare tante cose. Facevo dei bei pupazzetti con la terra bagnata, delle pecorelle... Disegnavo sui muri della stalla, scarabocchiavo con il carbone, o su qualche foglietto... Signorine, cani, gatti… Io ci sono nata con questa passione. Ricordo che andavo con mio padre nel bosco per vedere se riuscivo a trovare qualcosa di bello, qualche ramo particolare, perché già allora facevo qualche scultura di legno, realizzavo delle teste. Ma andava tutto perso.»

Dalla intervista ad Annunziata di Antonello Rubini:

A.R.: Dopo i primi tentativi cominciasti a dipingere direttamente con i colori ad olio?

A.S.: Sì, avevo sentito che l’olio era la cosa migliore... Andammo io e mio marito a comprare qualche tubetto di colore e qualche pennello a Montorio, in un negozio che conoscevamo. Non sapevamo niente, ci fidavamo dei consigli del venditore. Io nemmeno scesi dalla macchina. Dissi a mio marito: “Che scendo a fare io, che ne so, vacci tu”, perché lui capiva di cose pratiche più di me. Prese tre o quattro colori, quelli necessari... Era la prima volta che compravamo certe cose.

A.R.: Hai imparato da sola a dipingere.

A.S.: Da sola! E chi mi insegnava?!

A.R.: Come procedevi nella realizzazione di un quadro? Quali erano i passaggi?

A.S.: Prima facevo lo sfondo e lo facevo seccare un po’, poi ci tornavo sopra e facevo la composizione. Gli alberi li facevo quasi sempre prima, pure la stradina, la fontana, poi cominciavo a mettere le altre figure come ci stavano bene... Costruivo poco a poco tutta la scena.

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