Poesie e Saggio sulla Modernità
Leggi tutto
ISBN 979-12-82355-00-1
Ricerche&Redazioni, 2025
15x21 cm | 440 pp | 600 g
«Le poesie di Dino Salvatori, dopo un prolungato confino nel silenzio, e dopo un’incomprensibile – e si direbbe per giunta coatta – escursione nei distretti della dimenticanza meno grata e più distratta (e qui non può che innestarsi un addebito al milieu culturale della città – Teramo – in cui egli è vissuto), giungono adesso nuovamente a noi, rassodate in un insieme che ha la qualità di ricomporre in un’unica regione lirica un arcipelago variegato e molteplice, affiorato volta a volta nel corso degli anni attraverso le sillogi pubblicate dall’autore (pubblicate – per inciso – sempre con molta, moltissima, discrezione; e pertanto proposte e mai esposte, mai esibite, mai ostentate, e in definitiva messe al mondo con un pudore di per sé indicativo di un rapporto fortemente etico con la parola).
Giungono però a noi adesso – queste poesie – con alcunché di diverso, di accresciuto, di altrimenti profilato: cioè giungono a noi forti di un tratto che vi riluce come dissigillato: mostrano il respiro di un corpo non ancora esistito.
Sembra, in altre parole, che adesso inizino a vivere con una tensione rinnovata, perché se ne ha – leggendole tutte riorganizzate nel loro insieme come ora finalmente ci si consegnano – l’impressione di un’interezza che non cessa di rendersi percepibile neppure a fronte (ed è una constatazione tanto scontata quanto inevitabile) delle diverse stagioni di “scrittura” di cui quest’opera omnia dà giustamente e necessariamente conto (certamente Salvatori non fu un autore “monocorde” né mai è stato un autore uguale a sé stesso; e le variazioni di registro che si riscontrano in questo suo corpus – le quali oscillano dal ripiegamento più denso e intenso al graffio sarcastico – danno, di questo dato, indicazione certa e provata).
Opera omnia, si diceva; e tuttavia si aggiunga: opera omnia promossa volitivamente da Luciano Rasola, a suggello di un legame umano che, verosimilmente, ha visto (e tuttora vede) i sentimenti di un’amicizia antica, e intensamente vissuta e nutrita, valere anche nei termini di una stima assai devota.» (Dalla prefazione di Simone Gambacorta)