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Stranabruzzo

Luigi Braccili

Stranabruzzo

Aneddoti, facezie e storielle intorno ad alcuni personaggi abruzzesi

€ 15

ISBN 978-88-88925-81-3
Ricerche&Redazioni, 2015
15x21 cm | 112 pp | 540 g

Stranabruzzo è il 50° libro di Luigi Braccili, decano dei giornalisti abruzzesi, volume pubblicato postumo a un anno dalla sua scomparsa. Scrive Mario Giunco sulla sua Presentazione al volume: «Perché “StranAbruzzo”? A chi gli chiedeva ragione del titolo, che è suo – il libro era quasi completamente pronto prima della sua scomparsa – Luigi Braccili rispondeva che nella parola “strano” non c’era niente di negativo. I suoi occhi, il suo affetto per la terra natale avevano colto tante vicende, luoghi e personaggi, tanti aspetti curiosi e divertenti, che valeva la pena di raccogliere e tramandare. In fondo, quella era stata la sua vocazione, che spesso lo aveva aiutato a conoscere e a far conoscere gli uomini e i tempi».

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ISBN 978-88-88925-81-3
Ricerche&Redazioni, 2015
15x21 cm | 112 pp | 540 g

Stranabruzzo è il 50° libro di Luigi Braccili, decano dei giornalisti abruzzesi, volume pubblicato postumo a un anno dalla sua scomparsa.

Scrive Mario Giunco sulla sua Presentazione al volume: «Perché “StranAbruzzo”? A chi gli chiedeva ragione del titolo, che è suo – il libro era quasi completamente pronto prima della sua scomparsa – Luigi Braccili rispondeva che nella parola “strano” non c’era niente di negativo. I suoi occhi, il suo affetto per la terra natale avevano colto tante vicende, luoghi e personaggi, tanti aspetti curiosi e divertenti, che valeva la pena di raccogliere e tramandare. In fondo, quella era stata la sua vocazione, che spesso lo aveva aiutato a conoscere e a far conoscere gli uomini e i tempi.

Ecco allora un volume, che restituisce per un attimo Gigino – questo forse più degli altri libri “maggiori”, dedicati alla cucina, alla storia, alle tradizioni popolari, allo sport, ai mestieri e ai giochi scomparsi – e mostra a pieno la sua “curiosità”. Oltre alla sua “curiosità”, questo libro testimonia il suo amore per gli uomini e i fatti, anche quelli minuti, gli aneddoti, la piccola storia, che non ha spazio sui libri, condita dalla sua ironia e dalla sua indignatio, quando ci voleva. È un’occasione per ritrovare e riscoprire Gigino, per attingere alla sua erudizione, mai ostentata, alla sua cultu­ra, per condividere (o discutere, poco importa) la considerazione che aveva dell’esistenza e degli uomini. Alla funzione pedagogica, oltre che liberatoria e libertaria, della scrittura – lui che era stato insegnante e giornalista d’assalto, cronista di nera, di sport, di politica, polemista nato – non rinunciava mai. StranAbruzzo è tutto questo: un piccolo grande libro, un omaggio alla civiltà della carta stampata, che non può scomparire, al piacere di raccontare. È una raccolta di vite, che a volte fa sorridere, a volte pensare. Che accompagna i lettori lungo i sentieri del ricordo e del tempo che fugge, come l’Omero di Foscolo, che risvegliava le ombre con la poesia e le affidava per sempre alla memoria».

La copertina del volume è opera del disegnatore Renato Coccia.

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