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La scuola che fu

Giovanni Di Giannatale

La scuola che fu

Fatti e personaggi della scuola teramana tra '800 e '900

€ 15

ISBN 978-88-88925-45-5
Ricerche&Redazioni, 2011
12x19 cm | 132 pp | 200 g

Dal prezioso volumetto di Giovanni Di Giannatale, l’immagine che del mondo scolastico teramano a cavallo tra l’800 e il ’900 viene fuori è radicalmente difforme da quella che risulta dai manuali di storia della scuola. Casi di negligenza, di corruzione, di scarsa preparazione dei docenti, ma anche di attivi movimenti studenteschi cittadini, ben organizzati e coesi, che alimentarono manifestazioni di protesta e contestazioni, sfociate in veri e propri scioperi.

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ISBN 978-88-88925-45-5
Ricerche&Redazioni, 2011
12x19 cm | 132 pp | 200 g
Dal prezioso volumetto di Giovanni Di Giannatale, l’immagine che del mondo scolastico teramano viene fuori - basata sull'analisi di documenti d'archivio - è radicalmente difforme da quella che risulta dai manuali di storia della scuola. Gli episodi riportati disattendono e incrinano le categorie sulle quali quella scuola sembrava fondata.

Casi di negligenza, di corruzione, di scarsa preparazione dei docenti, ai quali talora si aggiungeva la disinvolta spregiudicatezza dei genitori, stanno a dimostrare come
essa, pur con le debite eccezioni, fosse tutt’altro che moralmente esemplare. A prescindere da queste disonorevoli circostanze, ve ne sono altre, di grande rilievo storico, che attestano la presenza, a cavallo tra l’800 e il ’900, di attivi movimenti studenteschi cittadini, ben organizzati e coesi, che alimentarono manifestazioni di protesta e contestazioni, sfociate in “scioperi”, assai significativi in un’epoca, in cui si è sempre pensato ad un universo studentesco statico e subalterno.

I fatti contraddicono questo aspetto. Gli studenti teramani rivelarono una straordinaria vitalità, quando si associarono per respingere provvedimenti disciplinari, disposizioni
ministeriali, per criticare docenti inadempienti o eccessivamente severi, mostrando un forte spirito di solidarietà, notevole spessore intellettuale e civile, capacità di mobilitare sui loro problemi vasti strati della cittadinanza.

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